Carbossimetria e Pulsossimetria

Carbossimetria

La Carbossimetria determina la quantità di Ossido di Carbonio (CO) nell’aria espirata ed è un indice valido (anche se indiretto) dell’intossicazione da fumo di sigaretta.

L’esecuzione dell’esame è semplice e di breve durata (circa 10 secondi). La Carbossimetria consiste nell’esecuzione di un’ispirazione profonda e della successiva espirazione in un apparecchio dedicato che legge istantaneamente la percentuale di CO esalata e conseguentemente determina la quantità di Carbossiemoglobina (ossido di carbonio derivante dalla combustione del tabacco) nei nostri globuli rossi.

Pulsossimetria

La pulsossimetria determina la percentuale di saturazione dell’Emoglobina nei globuli rossi e conseguentemente il livello di ossigenazione del nostro organismo. Inoltre, la pulsossimetria valuta contemporaneamente la frequenza cardiaca.

Quest’esame indica se vi siano problemi di ossigenazione del sangue conseguenti a malattie dell’apparato respiratorio. La valutazione pulsossimetrica può essere determinata a riposo o dinamicamente con l’esecuzione del cosiddetto “test dei sei minuti” (six minutes walking test). In questo caso, il paziente dovrà percorrere camminando un percorso che nelle persone “normali” è di circa 520 metri. Nei casi patologici, si valuta invece la distanza che la persona riesce a percorrere prima che abbia un’alterazione dei valori della saturazione dell’Emoglobina nei globuli rossi.

La Pulsossimetria è innocua per il paziente, di facile esecuzione e dirimente per la diagnosi.

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Esami Precedenti e Quesito Clinico

Al momento dell’esame, il Paziente deve recare in visione al Medico Specialista gli esami effettuati in precedenza  utili per la valutazione del caso anche in termini di evoluzione nel tempo.

Per permettere una valutazione esaustiva, è inoltre fondamentale che sia chiaro ed indicato al Medico Specialista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Ovvero la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente. Il Quesito Clinico consente al Medico Specialista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.