Ecografia Ostetrica e Morfologica
Perché fare l’ecografia in gravidanza?
Perché fare l’ecografia in gravidanza?
Le ragioni più comuni per cui si esegue una ecografia ostetrica o morfologica in gravidanza sono: determinare il numero degli embrioni o dei feti, visualizzare l’attività cardiaca fetale, determinare l’epoca di gravidanza, valutare l’anatomia e la crescita del feto e determinarne la posizione.
Cosa si vede con l’ ecografia ostetrica ?
Di regola, durante la gravidanza si eseguono quattro ecografie ostetriche:
• La prima ecografia ostetrica si esegue durante il primo trimestre (ovvero entro le prime 12 settimane), con la finalità di visualizzare l’effettiva presenza dell’embrione nell’utero; il numero di embrioni; la regolare attività cardiaca; l’eventuale presenza di distacchi placentari (deciduo-coriali) e, attraverso la misurazione della lunghezza del feto, se lo sviluppo corrisponde all’epoca di gravidanza valutata in base alla data dell’ultima mestruazione;
• La seconda ecografia ostetrica viene effettuate durante il secondo semestre, tipicamente tra la 21a e la 23 a settimana e prende il nome di Ecografia Morfologica. In questo caso si effettuano le misurazioni della testa, dell’addome e del femore, ed i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento. Si può così valutare se le dimensioni del feto corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza. In questo stesso periodo si visualizzano la sede di inserzione placentare, la quantità di liquido amniotico ed alcuni organi.
• La terza ecografia ostetrica si effettua all’inizio del terzo trimestre ed è detta ecografia con flussimetria materno-fetale o con flussimetria ostetrica. L’obiettivo di questo terzo esame ecografico è di valutare l’accrescimento del feto; la quantità di liquido amniotico; l’inserzione placentare (ovvero la corretta inserzione della placenta all’interno dell’utero) ed il benessere del feto. L’esame flussimetrico, nello specifico, valuta a sua volta gli scambi di ossigeno e sostanze nutritive tra la mamma ed il nascituro e di conseguenza valuta più in generale la “funzionalità placentare”. Dal punto di vista diagnostico tale valutazione avviene attraverso lo studio di alcuni vasi sanguigni del feto principalmente rappresentati dall’arteria ombelicale e da un’arteria presente a livello del cranio del feto detta arteria cerebrale media.
• La quarta ed ultima ecografia ostetrica “canonica” si effettua alla fine del terzo trimestre, ovvero poco prima del parto, per valutare l’accrescimento fetale; la quantità di liquido amniotico; la posizione fetale e quindi determinare le modalità di espletamento del parto.aterno-fetale o con flussimetria ostetrica. L’obiettivo di questo terzo esame ecografico è di valutare l’accrescimento del feto; la quantità di liquido amniotico; l’inserzione placentare (ovvero la corretta inserzione della placenta all’interno dell’utero) ed il benessere del feto. L’esame flussimetrico, nello specifico, valuta a sua volta gli scambi di ossigeno e sostanze nutritive tra la mamma ed il nascituro e di conseguenza valuta più in generale la “funzionalità placentare”. Dal punto di vista diagnostico tale valutazione avviene attraverso lo studio di alcuni vasi sanguigni del feto principalmente rappresentati dall’arteria ombelicale e da un’arteria presente a livello del cranio del feto detta arteria cerebrale media.
E’ possibile rilevare con l’ ecografia ostetrica o morfologica anomalie fetali maggiori ?
La possibilità di rilevare un’anomalia maggiore dipende dalla sua entità, dalla posizione del feto in utero, dalla quantità di liquido amniotico e dallo spessore della parete addominale materna: perciò è possibile che talune anomalie fetali possano non essere rilevate all’esame ecografico. Inoltre alcune malformazioni si manifestano tardivamente (al 7°-9° mese) e perciò non sono visualizzabili in esami precoci. L’esperienza finora acquisita suggerisce che un esame ecografico routinario, non mirato, consente di identificare dal 30 al 70% delle malformazioni maggiori. Non è infatti compito dell’ecografia la rilevazione delle cosiddette anomalie minori e/o di difetti funzionali degli organi. L’ obesità è correlata ad una difficoltà maggiore di studio delle strutture anatomiche fetali e di conseguenza ci si debba attendere una minore possibilità di individuazione delle patologie fetali.
Esami Precedenti e Quesito Clinico
Al momento dell’ecografia, il Paziente deve recare in visione al Medico Ecografista gli esami effettuati in precedenza (ecografie, altri referti, ecc.) utili per la valutazione del caso in esame anche in termini di evoluzione nel tempo. Per permettere una valutazione ecografica esaustiva, è inoltre di fondamentale importanza che sia chiaro ed indicato al Medico Ecografista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Con tale termine si indica la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente o dallo specialista che richiede l’effettuazione dell’esame ecografico. La conoscenza del Quesito Clinico consente al Medico Ecografista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.
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