Impedenzometria
L’ impedenzometria permette di valutare l’elasticità della membrana timpanica e la continuità della catena ossiculare.
La rigidità della membrana timpanica dipende da vari fattori. Uno di questi è la stenosi tubarica cioè la chiusura parziale della tuba di Eustachio (frequente nei bambini adenoidei). Essa provoca un ristagno sieroso all’interno della membrana timpanica ed una variazione della pressione interna che diminuisce rispetto alla pressione atmosferica essendo più difficoltosa la “compensazione” spontanea che normalmente avviene con la deglutizione e lo sbadiglio. La rigidità della membrana timpanica inoltre si può manifestare in tutti i casi di otite.
Impedenzometria: quando effettuarla?
L’ impedenzometria viene eseguita in caso di sospetto danno uditivo con versamento di catarro ed in tutti quei casi in cui sono presenti ipoacusia (soprattutto di tipo trasmissivo) e acufeni (ronzii).
L’esame viene effettuato introducendo una sonda nel condotto uditivo esterno. Il compito di questa sonda è quello di variare la pressione all’interno del condotto stesso e di conseguenza alla membrana timpanica. La variazione di pressione può rivelarsi normale oppure negativa o positiva a seconda della patologia. L’ impedenzometria è di semplice esecuzione, indolore e si può eseguire a tutte le età.
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Esami Precedenti e Quesito Clinico
Al momento dell’esame, il Paziente deve recare in visione al Medico Specialista gli esami effettuati in precedenza utili per la valutazione del caso anche in termini di evoluzione nel tempo.
Per permettere una valutazione esaustiva, è inoltre fondamentale che sia chiaro ed indicato al Medico Specialista il cosiddetto “Quesito Clinico”. Ovvero la diagnosi già accertata o sospettata, oppure il sintomo prevalente identificati dal Medico Curante del Paziente. Il Quesito Clinico consente al Medico Specialista di conoscere il motivo della richiesta dell’esame e dunque formulare risposte clinicamente precise rispetto al quesito posto.